Il parere di una recente ricerca è che le allergie sono fortemente collegate alla temperatura ambientale.
A dirlo è un team di ricercatori italiani che hanno presentato le proprie tesi presso l’american Academy of Allergy, Asthma e Immunology, congresso annuale di New Orleans.
La tesi sostenuta è che il crescente surriscaldamento globale non sia solo problematico per l’ambiente in sé, ma anche per una serie di danni per la qualità della vita dell’uomo tra i quali figurano anche le allergie ai pollini.
Perché sembrerebbe che la crescente temperatura dell’ambiente allunghi la stagione dei pollini e conseguentemente il periodo di esposizione dell’uomo a questi ultimi.
Negli ultimi trent’anni, infatti, sembra che la stagione dei pollini si sia alllungata di ben trenta giorni, cominciando altresì in anticipo di circa un mese rispetto al passato.
Questo significa che la ’sofferenza’ da allergia si è nettamente prolungata rispetto a qualche anno fa e che il problema del surriscaldamento globale non deve essere affatto tenuto in secondo piano dai governi mondiali.
foto © benessereitalia
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