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La salute in menopausa inizia a tavola, con la soia

Avvicinarsi alla menopausa per una donna significa doversi confrontare con una serie di alterazioni fisiologiche (a breve o a lunga durata) che, oltre ad avere un impatto psicologico forte, sono il campanello di allarme per il rischio di patologie anche importanti, come l’osteoporosi e disturbi cardiocircolatori.

Ecco perché, tra le tante raccomandazioni per affrontare al meglio un periodo della vita così delicato, c’è quella di associare un’alimentazione adeguata ricca soprattutto di sali minerali, proteine (da preferire quelle vegetali) e calcio

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Secondo una ricerca del Dipartimento di Ginecologia e Ostetricia dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, c’è una notevole differenza tra i regimi alimentari delle donne asiatiche e quelli delle occidentali che vedono favorite le prime specie in relazione agli squilibri ormonali legati alla menopausa.

La dieta dell’estremo Oriente è molto ricca di soia, un legume come i fagioli, i ceci o i piselli che è però molto più digeribile, contiene il 42% di proteine (il doppio della carne), e ha un alto contenuto di amminoacidi essenziali, glucidi, vitamine, fibre, fosfolipidi. Ma a rendere la soia così importante per le donne orientali sono gli isoflavoni, sostanze che presentano una struttura simile a quella degli estrogeni (gli ormoni sessuali femminili che non vengono più prodotti) di cui simula anche le azioni fisiologiche.

I fitoestrogeni dovrebbero essere inseriti nella dieta di chi è in menopausa, eventualmente con 60 gr di soia o 40 g di proteine della soia al giorno. E’ bene sempre affidare ogni tentativo a una valutazione medica.

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