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Variante Delta Coronavirus: cos’è e come si manifesta

Grazie all’arrivo dell’estate e al procedere spedito della campagna vaccinale, la pandemia da Sars-CoV-2 sta piano piano rallentando: i contagi sono giornalmente meno e gli ospedali hanno iniziato a svuotarsi.

Tutti stiamo ricominciando a pensare a una vita senza Covid anche se questa terribile malattia sembra proprio non volerci lasciare in pace.

India, Inghilterra e altri paesi del mondo stanno infatti riscontrando l’aumento dei contagiati dalla Variante Delta del Coronavirus, un nuovo tipo di virus facente sempre parte della famiglia della Sars.

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Ma cos’è questa Variante? C’è davvero da preoccuparsi? E come si manifestano i sintomi del contagio? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza insieme 🙂

Cos’è la Variante Delta del Covid

La Variante Delta – o variante indiana – è un tipo di mutazione del genoma del virus responsabile del Sars-CoV-2.

Disegno esemplificativo della Variante Delta del Covid 19

Gli esperti hanno infatti notato, da inizio pandemia, che uno dei punti di forza del Covid è quello di evolversi nel tempo, creando nuove forme virali più o meno forti e infettive.

L’Istituto Superiore di Sanità ha spiegato che la maggior parte delle mutazioni del virus non hanno un impatto significativo ma che può capitare che alcune di queste si rafforzino, creando un agente patogeno più forte e infettivo rispetto ai precedenti.

È stato per esempio il caso della variante inglese, di quella brasiliana e, ad oggi, di quella indiana.

Dove circola la Variante Delta del Covid

Il primo paese maggiormente colpito da questa mutazione del virus è l’India, dove la Delta è predominante.

Al secondo posto della preoccupante classifica troviamo la Russia, seguita poi da Stati Uniti, Gran Bretagna e Portogallo.

L’Italia si colloca al quinto posto tra i paesi colpiti dalla Variante Delta, con un’incidenza del 26%.

Le regioni italiane maggiormente colpite dalla mutazione sono la Puglia – in particolare la zona del Salento – il Trentino Alto Adige, il Veneto e l’Umbria.

Sardegna, Campania, Lazio, Sicilia e Lombardia hanno una percentuale di infetti inferiore al 5% perciò, almeno per il momento, sono zone ”franche”.

Sintomi

Il fattore più preoccupante della Variante Delta è che colpisce maggiormente i giovani tra i 20 e i 30 anni.

Per quanto riguarda la contagiosità, un recente studio della Public Health England ha svelato che questa mutazione è del 60% più contagiosa rispetto a quella Alpha (variante inglese).

Da ciò consegue che il rischio di ospedalizzazione è di 2,6 volte maggiore rispetto al passato.

La Variante Delta porta inoltre con sé un quadro sintomatologico diverso rispetto al precedente: non si manifestano più tosse o perdita di gusto e/o olfatto, bensì mal di stomaco, nausea, vomito, mal di testa, raffreddore, febbre, perdita di appetito e dolori articolari.

L’ottima notizia è però data dal fatto che i vaccini funzionano: gli esperti hanno infatti notato che la maggior parte dei contagi da Variante Delta si è verificato tra persone non vaccinate mentre, tra coloro che hanno ricevuto entrambe le dosi, la probabilità di contagio scende al 6,2%.

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