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WWF: una sola terra per nutrire il pianeta

Yellow grain ready for harvest growing in a farm field

 

“La natura del cibo” è il titolo che il WWF ha voluto dare all’iniziativa che ha lo scopo di coinvolgere tutti noi in una riflessione di ampio respiro sul tema dello spreco alimentare.

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Nel dossier pubblicato dall’associazione, è possibile leggere come il settore agroalimentare produca attualmente circa un terzo delle emissioni globali di gas serra e di come la maggior parte dell’acqua che utilizziamo sia “nascosta” nel cibo che mangiamo. Si ritiene, infatti, che i litri d’acqua richiesti per i processi di coltivazione e di allevamento si collochino tra i 2.000 e i 5.000.
Vengono toccati anche altri aspetti come, ad esempio, quelli legati al sovrasfruttamento delle risorse ittiche. Si calcola che la pesca non sostenibile ha portato molte specie sull’orlo dell’estinzione, in special modo nel nostro Mediterraneo.
Anche la deforestazione contribuisce a fotografare lo stato dolente del pianeta.
Ogni giorno vengono disboscati circa tredici milioni di ettari di foresta, privando la natura del loro prezioso contributo alla biodiversità.
Lo slogan scelto per la campagna di sensibilizzazione è “Quello che consumi, consuma il pianeta”. Eppure, come riportato nel dossier, “se escludiamo Groenlandia e Antartide, il 40% della superficie del Pianeta è dedicato alla produzione di cibo e il 70% dell’acqua che consumiamo viene utilizzato per irrigare le coltivazioni. Oltre a un prelievo eccessivo, l’acqua subisce anche un pesante inquinamento chimico. Questo rende l’agricoltura intensiva la maggiore responsabile della perdita di biodiversità e della scarsità idrica globale. Per garantire la salute a lungo termine del Pianeta si devono ridurre drasticamente gli impatti negativi dell’agricoltura e della zootecnici”.

Le dieci regole per rispettare il pianeta
In occasione di Expo 2015, il WWF ha elaborato anche dieci regole per contribuire alla salvaguardia delle risorse messe a disposizione dalla natura.
1. Acquista prodotti locali
Mangia prodotti freschi, acquista prodotti tipici e sostieni l’economia locale, riduci le emissioni di CO2 limitando i trasporti.
2. Mangia prodotti di stagione
La frutta e la verdura hanno una propria stagionalità, segui le stagioni riduci i costi per te e per il pianeta.
3. Riduci i consumi di carne
Limita le porzioni e il numero di volte in cui la mangi a settimana, consuma quella prodotta con zootecnia tradizionale e biologica e sostituiscila con proteine vegetali (es. legumi).
4. Scegli il pescato giusto
Dai priorità alle specie locali, rispetta la regola della taglia minima di vendita e diversifica le tue scelte.
5. Riduci gli sprechi: se l’hai acquistato, mangialo!
Quasi 1/3 del cibo acquistato finisce nella spazzatura. Oltre alla perdita di denaro, sprecare ha un elevato impatto ambientale.
6. Privilegia i prodotti biologici
L’agricoltura biologica si basa sul rispetto dei processi ecologici, delle risorse (in primis suolo e acqua) e della biodiversità, eliminando l’uso di sostanze chimiche di sintesi.
7. Cerca di non acquistare prodotti con troppi imballaggi
Possiamo scegliere di acquistare merci con meno imballaggi che diventano un rifiuto da smaltire con alti costi a carico dell’ambiente.
8. Cerca di evitare i cibi eccessivamente elaborati
Questi cibi richiedono molte risorse per essere prodotti e conservati e hanno un impatto elevato sull’ambiente. Contengono inoltre molti zuccheri, sali e grassi.
9. Bevi l’acqua di rubinetto
La migliore acqua da bere non si trova necessariamente in una bottiglia: se tuteliamo fiumi, laghi e falde idriche possiamo avere acqua potabile di qualità dai rubinetti di casa.
11. Evita sprechi anche ai fornelli
Oltre a riciclare quello che avanza in cucina, anche l’uso corretto dei fornelli può aiutare a non “bruciare” risorse.

Giuseppe Amato

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