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Alzheimer: una probabile cura nell’Omotoaurina

Solo pochi giorni fa parlavamo della ricerca secondo cui le onde elettromagnetiche prodotte da un cellulare potrebbero avere effetti positivi sulla cura dell’Alzheimer.

Oggi affrontiamo lo stesso argomento dal punto di vista di una nuova ricerca tutta italiana, condotta da un team della facoltà di Biochimica Clinica dell’Università del Molise.

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Perché secondo Giovanni Scapagnini, insegnante presso la sopracitata facoltà, un altro rimedio efficace contro questa malattia neurodegnerativa potrebbe essere l’omotaurina. Lo studio è stato presentato in occasione di GerontoNet, congresso romano su questa tipologia di malattie.

Ma procediamo con ordine. L’omotaurina altro non che è una molecola naturale contenuta in alcune varietà di alghe di mare.

Lo studio è stato condotto su 2000 volontari a cui è stata fatto assumere un dosaggio giornaliero di questa molecola. Il risultato? l’omotaurina è stata in grado di difendere il cervello e l’ippocampo riducendo la perdita di volume di quest’ultimo. La positiva conseguenza è stata un miglioramento delle facoltà cognitive e soprattutto la protezione dalla perdita della memoria.

Insomma, sembra che in questo ultimo periodo i passi compiuti in direzione della lotta alla malattie degenerative sianio decisamente positivi.

Ci auguriamo che la ricerca prosegua in questa direzione per fare in modo che venga presto trovata una soluzione valida in aiuto alle persone colpite.

FOTO – nuke

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