Autismo: con lo studio dei primi vagiti si diagnostica il disturbo in anticipo

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L‘autismo è una patologia che spesso, in un bambino, viene diagnosticata relativamente tardi e che, conseguentemente, ritarda terapie adatte per aiutare la persona colpita.

Ma da oggi in poi potrebbe non essere più così in quanto alcuni ricercatori dell’Università del Kansas sostengono che è possibile individuare l’autismo sin dai primi vagiti di un neonato.

La scoperta è stata fatta dopo aver lavorato con 232 bambini di età variabile, ovvero dai 10 mesi ai 4 anni. Di questi bambini sono state registrate le impressioni vocali per ben 1500 giorni, ovvero più di 4 anni.

Successivamente l’analisi è avvenuta attraverso Lena, un nuovo sistema informatico di analisi che prende in considerazione 12 parametri di linguaggio.

Lo studio approfondito e combinato di questi parametri ha dato risultati molto soddisfacenti in quanto i ricercatori sono riusciti a diagnosticare precocemente l’autismo con una precisione dell’86%.

Insomma, si tratta di un bel passo avanti in quanto la diagnosi precoce del disturbo permette di intraprendere appropriati trattamenti in anticipo, agevolando così la vita del bimbo.

foto © paternitàoggi

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Clarissa Bonetti è una giornalista esperta nel settore della salute e del benessere. Con una laurea in Scienze della Nutrizione e anni di esperienza nella scrittura di articoli informativi, Clarissa si dedica a esplorare temi legati alla prevenzione, al benessere psicofisico e alle ultime tendenze in ambito sanitario. Collabora con salutedintorni.it, offrendo ai lettori contenuti accurati e basati su evidenze scientifiche, sempre con un linguaggio chiaro e accessibile. Appassionata di ricerca e innovazione, Clarissa è costantemente aggiornata sulle novità del mondo della salute per fornire consigli utili e pratici a chi desidera migliorare il proprio stile di vita.

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