Come funziona la riabilitazione nei malati di Parkinson
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Come funziona la riabilitazione nei malati di Parkinson

Il morbo di Parkinson è la patologia neurodegenerativa più diffusa al mondo dopo l’Alzheimer. Durante il decorso della malattia i sintomi tendono a peggiorare progressivamente, nonostante la possibilità di usufruire comunque di una buona qualità di vita attraverso i nuovi farmaci e le terapie non farmacologiche all’avanguardia.

In questi casi è fondamentale seguire un’attenta riabilitazione per il Parkinson, rivolgendosi a professionisti e strutture specializzate in grado di aiutare nella gestione di questi trattamenti. D’altronde, la cura della malattia non può prescindere dal percorso riabilitativo, indispensabile come supporto dei farmaci per la gestione della patologia.

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A chi rivolgersi per la riabilitazione dal Parkinson

In Italia esistono diversi centri specializzati nella riabilitazione dal Parkinson, tra cui le RSA e le cliniche riabilitative gestite da Orpea Italia. Come spiegato sul sito orpeaitalia.it, le strutture del gruppo offrono una qualità alberghiera, camere ampie e confortevoli, spazi comuni curati, attrezzature avanzate per i percorsi riabilitativi e servizi di assistenza socio-sanitaria d’eccellenza.

Il ricovero presso una struttura dedicata permette di coniugare il percorso riabilitativo all’assistenza socio-sanitaria, un aspetto fondamentale per i malati di Parkinson non autosufficienti e i loro familiari. All’interno di questi centri il paziente può beneficiare di trattamenti riabilitativi personalizzati, con équipe multidisciplinari che assicurano un approccio ottimale alla riabilitazione dal Parkinson per la gestione dei sintomi di questa malattia neurodegenerativa.

Il programma riabilitativo per curare i sintomi del Parkinson

Il percorso riabilitativo per il Parkinson prevede un programma su misura di ogni malato. L’elemento principale delle terapie è rappresentato dal trattamento farmacologico, con una serie di medicinali che consentono di controllare i sintomi della malattia e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Tra i farmaci contro il Parkinson ci sono il Levodopa, gli inibitori delle monoammino-ossidasi, gli antagonisti della dopamina e gli inibitori delle catecol-o-metil transferasi.

Una parte importante è composta dall’attività fisica, un supporto essenziale alle terapia farmacologica per contrastare la natura degenerativa del morbo di Parkinson. L’attività motoria, infatti, consente di diminuire alcuni sintomi della malattia e aiutare i malati ad avere un maggiore controllo sui distretti muscolari. Le attività possono essere di vario tipo, tra cui camminate, nuoto, bicicletta e chinesi attiva, passiva o attiva assistita, allo scopo di migliorare l’equilibrio, la flessibilità del corpo e correggere la postura scorretta tipica dei malati di Parkinson.

Anche la fisioterapia ricopre un ruolo cruciale nella riabilitazione dei pazienti affetti da Parkinson, infatti studi clinici hanno dimostrato l’influenza positiva di tali pratiche nel miglioramento motorio e psicologico. In particolare, l’attività fisioterapica svolge un’azione positiva nella riduzione della depressione, una condizione abbastanza comune nei malati di Parkinson, inoltre rappresenta un incentivo a muoversi da parte dei pazienti per superare la ritrosia tipica in chi è colpito da questa malattia neurodegenerativa.

Ovviamente, il trattamento riabilitativo per il Parkinson deve essere personalizzato, attraverso la definizione di un percorso su misura di ogni malato che tenga conto delle sue condizioni ed esigenze personali. Una riabilitazione ottimale permette di migliorare sensibilmente la qualità di vita dei malati, inoltre ottimizza la risposta del paziente alle cure farmacologiche massimizzando gli effetti delle terapie convenzionali contro il Parkinson, mediante interventi mirati volti al riapprendimento di una serie di schemi legati al controllo del movimento.

L’importanza della multidisciplinarità nella riabilitazione dal Parkinson

La riabilitazione dei malati di Parkinson richiede un approccio multidisciplinare e multisettoriale, a partire dal supporto di un’équipe con vari tipi di competenze per garantire un percorso di cura basato sulla medicina personalizzata. In questi casi le figure di riferimento sono diverse, tra cui è necessario il contributo di fisioterapista, neuropsicologo, neurologo, fisiatra, logopedista e nutrizionista sono soltanto i professionisti indispensabili per la gestione della riabilitazione dal morbo di Parkinson.

Allo stesso modo, è fondamentale la partecipazione attiva dei familiari nel percorso riabilitativo dal Parkinson, in particolare nell’individuazione degli obiettivi principali della riabilitazione e nel supporto affettivo e psicologico del malato. Il perfetto coordinamento di tutte queste attività consente di ottenere risultati significativi nella gestione di questa patologia neurodegenerativa, considerando che oggi l’aspettativa media di vita è di circa 15-20 anni.

 

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