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Il peperoncino: sapore forte e deciso

peperoncino

Frutto di piante originarie dell’America centrale e meridionale, appartiene alla grande famiglia delle Solenacee che comprende la melanzana, la patata e il pomodoro. I peperoncini erano e sono utilizzati come condimento e ortaggio ma anche per le sue proprietà officinali che non tutti conoscono. Esistono differenti forme sotto cui si presenta.

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–          Il pepe di Caienna: polvere di peperoncini piccanti disidratati che può contenere una sola o più varietà di peperoncini rossi

–          La paprica: polvere ottenuta dal peperoncino rosso comune, disidratato. Di questo vengono scelti per la macinazione o la polpa o l’intero frutto

–          La harissa: costituita da una purea di piccoli peperoncini rossi, pepe di Caienna, olio, aglio e varie spezie pestate

–          Il chili: miscela di spezie a base di peperoncini disidratati macinati che può contenere pepe, cumino, origano, paprica, chiodi di garofano e aglio

–          Il tabasco: varietà di peperoncino che ha dato il nome ad una salsa molto piccante in cui, dopo una serie di lavorazioni, viene macerato in aceto distillato e infine filtrato e imbottigliato

Ritornando al largo uso e consumo del peperoncino è bene ricordare e sottolineare che, da molti, questo non viene scelto solo per il suo sapore forte e particolare, ma anche e soprattutto per le sue proprietà: il peperoncino contiene più vitamina C delle arance e, in genere, i peperoncini rossi contengono più vitamina A e C di quelli verdi. Il loro sapore piccante proviene dalla capsaicina; questa sostanza stimola la salivazione e agisce sull’apparato digerente attivando i processi di digestione. Per attenuare il suo effetto piccante sulla bocca è consigliabile consumare yogurt, latte, pane, zucchero o dolci che risulteranno molto più efficaci dell’acqua dato che, la capsaicina, non è solubile in acqua ma solo in alcol e grassi. Cosa succede quando si mangia un peperoncino piccante, oltre alle ben note sensazioni fisiologiche di bruciore della lingua? La capsaicina stimola i terminali nervosi sensibili al dolore, questo significa che mangiare peperoncini induce il rilascio delle endorfine, prodotti naturalmente dal nostro corpo in situazioni di stress, stanchezza e dolore per difenderci da essi. Inoltre, la letteratura e gli studi effettuati attribuiscono al peperoncino un grande potere curativo e preventivo per le malattie cardiovascolari dovuto al fatto che abbassa il colesterolo e fluidifica il sangue abbassando la pressione sanguigna, migliorando la circolazione e restituendo funzionalità al muscolo cardiaco.

E allora, vale la pena “soffrire di piccantezza”? direi di sì!

 

Dott.ssa Lucia D’Anzi – biologa nutrizionista

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