in

L’omega-3 per eccellenza: il DHA

DHA

Il DHA (Acido docosaesaenoico), subito dopo l’acido folico, è il primo integratore alimentare che viene dato alle donne in gravidanza ed anche il primo che viene dato ai bambini in fase di accrescimento, perchè?

Advertising

Esso è un componente fondamentale di tutte le membrane cellulari del corpo umano ed ha un ruolo determinante nello sviluppo e nella funzionalità di vari organi.

E’un acido grasso polinsaturo della serie omega-3 che insieme all’acido eicosapentaenoico (EPA) si trova ad alte concentrazioni nel grasso dei pesci che vivono nei mari freddi (considerati pesci azzurri). Gli acidi grassi omega-3 (DHA ed EPA) sono considerati “acidi grassi essenziali” perché il nostro organismo non è in grado di produrli (o solo in piccolissima parte) e il loro apporto è possibile solo con l’assunzione di alimenti che li contengono.
Gli omega-3 contribuiscono a prevenire l’aterosclerosi, a mantenere la “flessibilità” delle pareti dei vasi arteriosi e delle membrane cellulari (più la membrana è flessibile, più questa mantiene la sua “giovinezza”) e a ridurre i livelli di lipidi nel sangue; contrastano fenomeni che accelerano l’invecchiamento.

Il DHA è un costituente importante delle membrane di organi come il cervello dei quali influenza lo sviluppo e la funzionalità.

Per questo l’assunzione di livelli adeguati di DHA durante la gravidanza e l’allattamento è importante per garantire lo sviluppo fetale e la crescita corretta del bambino.

Nel 2010, l’autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), su richiesta della Commissione Europea ha stabilito che per lo sviluppo della vista, per i bambini dal 7° mese di vita fino ai 24 mesi, sono necessari 100 mg al giorno di DHA, mentre per le mamme durante la gravidanza e l’allattamento l’apporto dello stesso acido grasso con la dieta dovrebbe essere incrementato di 100-200 mg.

La maggior parte del DHA presente nei pesci e negli organismi complessi, che vivono nelle fredde acque oceaniche, proviene dalle alghe delle quali si nutrono tali pesci, diventando sempre più concentrata negli organismi man mano che si sale lungo la catena alimentare. È quindi importante includere, nelle buone abitudini alimentari, l’assunzione di pesci come merluzzi,sogliole, sgombri, tonni e salmoni.

Dott.ssa Laura Paone

Advertising
Advertising

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Caricando...

0
Advertising

I messaggi dei mass media creano un cortocircuito nel cervello

Boom di litigi e separazioni in Estate