Tac spirale per i grandi fumatori, la svolta epocale

Per rientrare nella categoria, diciamo che dovreste accendervi una sigaretta ogni mezz’ora circa e rifornirvi dal tabaccaio almeno una volta al giorno (quindi un pacchetto di “bionde” aspirato nel corso della giornata). Ma le prevenzione non è mai troppa, quindi questo esame è consigliato anche a chi è un po’ più cauto con l’accendino perché, anche in questo caso, la funzionalità dei polmoni di trasferire l’ossigeno respirato al circolo sanguigno e depurarlo dell’anidride carbonica potrebbe essere alterata.

Per gli oncologi italiani, il tumore ai polmoni rappresenta la sfida più significativa, non solo perché ne esistono varie tipologie a seconda del tessuto colpito, ma soprattutto perché in Italia ogni anno sono diagnosticati 250 mila nuovi casi, con una mortalità che arriva a 35 mila persone. Pur tenendo presente che l’aumento è in parte dovuto all’invecchiamento della popolazione, in media 1 uomo su 3 ( e una donna su quattro) ha la probabilità di ammalarsi nel corso della sua vita (da 0 a 74 anni).

Il carcinoma maligno ai polmoni è la prima causa di decessi nei Paesi industrializzati per il sesso maschile (circa 27 mila l’anno) e la seconda per le donne. A rischio sono appunto i fumatori e gli ex fumatori, ma anche chi subisce il fumo passivo perché di fatto le sostanze tossiche (come gli idrocarburi aromatici policiclici, responsabili della combustione, o le nitrosa mine derivata dall’ammoniaca) promuovono la trasformazione delle cellule in senso tumorale sia direttamente (con lesioni immediate) sia indirettamente (con modificazione nel corso del tempo).

Gli specialisti sono concordi su una prima e validissima prevenzione, smettere di fumare. Il che riduce, nei 10-15 anni successivi all’ultima sigaretta, il rischio di ammalarsi fino a eguagliare le probabilità di chi non ha mai fumato. Studi ancora in corso cercano tuttavia di validare anche un’ulteriore strumento per valutare, consapevolmente, lo stato di salute dei proprio polmoni.
Lo IEO ha infatti dimostrato che attraverso uno screening diagnostico, chiamato TAC spirale, è possibile identificare precocemente alterazioni del tessuto polmonare anche molto piccole, e al loro stato iniziale, che possono essere rimosse chirurgicamente . Sette pazienti su 10, a distanza di 5-10 anni dalla prima diagnosi oncologica, sono vivi proprio grazie all’intervento di questo esame che prefigurerebbe una riduzione della mortalità del 50%.

I dati dello studio Cosmos sui grandi fumatori over 50 (un pacchetto di sigarette da almeno 20 anni) e su ex fumatori che hanno smesso da meno di un decennio, ha evidenziato che su 6.200 volontari sono stati diagnosticati 297 carcinomi polmonari, nel 75% dei casi a uno stadio iniziale. Un tumore ogni 100 individui all’anno. L’esame è accurato, si esegue in 6 secondi e i livelli di esposizione alle radiazioni ionizzanti sono inferiori al 70% della dose raccomandata per gli studi diagnostici dalle normative europee e dalle leggi italiane.

I costi, ancora a carico dei cittadini privati, sono di circa 200-250 euro. Un’altra svolta epocale sarebbe che uno strumento tanto preciso, efficace e in grado di salvare così tante vite ( solo un 33% dei pazienti è candidato anche alla chemioterapia) fosse coperto dal Sevizio Sanitario pubblico, anche perché le cure di operazioni e degenze per malati cronici a stadi avanzati di cancro sono molto maggiori per le casse statali di una Tac e, nel caso, di un’asportazione chirurgica di millimetri.

Salvare una vita, in fondo, non ha prezzo.