L’allergia alle nocciole e alla frutta a guscio più in generale è una delle forme allergiche più comuni e pericolose dei giorni nostri.
Gli studiosi si sono interrogati per lungo tempo su quale fosse l’elemento responsabile di tale allergia e, finalmente, sono riusciti a isolare la causa scatenante: si tratta dell‘oleosina, una proteina allergenica ritenuta in grado di scatenare reazioni avverse nel consumo delle nocciole.
Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa regista scientifica Pediatric Allergy and Immunology, è stato condotto presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.
Gli esperti hanno chiarito come la nocciola sia, a livello europeo, il secondo alimento a causare forti reazioni allergiche, specie nella fascia d’età 6-12 anni.
Le reazioni avverse al consumo di nocciole è inoltre molto comune in Italia poiché il nostro paese è un grande produttore del frutto, secondo solo alla Turchia, e anche perché molte ricette dolci proprie del nostro folklore sono ricche di questa frutta.
L’oleosina e l’allergia alle nocciole
I biologi torinesi, insieme ai genetisti e ai biotecnologi vegetali del Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali ed Alimentari dell’Università di Torino e dell’Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del CNR, hanno isolato l’oleosina come unico allergene che causa reazioni allergiche alle nocciole.
In ambito dello studio, condotto su 37 soggetti tra i 12 e i 17 anni, gli esperti hanno infatti dimostrato che questa proteina, proveniente dalla frazione oleosa della nocciola, sia la responsabile dell’allergia a questo particolare frutto a guscio.
La scoperta farà sì che, in futuro, individuare casi allergici a nocciole e frutta a guscio sia più semplice ed immediato e, per tenere traccia di questo importante traguardo scientifico, l’oleosina è stata aggiunta alla lista depositata degli allergeni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
In tale lista sono trascritti, in ordine alfabetico, tutti gli alimenti e i relativi elementi che possono causare reazioni allergiche di media e grave entità.