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Diabete e alimentazione: le regole di base per gestirlo

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Seguire un’alimentazione sana ed equilibrata è un fattore molto importante per una persona affetta da diabete. La dieta infatti è finalizzata non solo a mantenere un buon controllo glicometabolico ma anche a prevenire tutti i fattori di rischio cardiovascolare. Il termine “ terapia medica nutrizionale” indica meglio il potenziale terapeutico dell’alimentazione.

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Imparare a gestire bene la malattia dipende dal riuscire a comprendere:
Come e perché la glicemia varia durante il giorno.
• Come riconoscere e rispondere ai segni e ai sintomi dell’iperglicemia o dell’ipoglicemia.
• L’importanza dei controlli medici periodici e dell’autocontrollo della glicemia.

Il ruolo dell’alimentazione 
I carboidrati sono tra i maggiori responsabili dell’andamento della glicemia. Nella maggior parte dei casi, dopo 20-90 minuti dalla loro assunzione circa il 90% è trasformato in glucosio e messo in circolo. Per le proteine invece, il 20-30% può essere trasformato in glucosio, quindi solo parzialmente e con maggiore lentezza , tanto da essere messo in circolo a distanza di 4-6 ore dall’assunzione; solo il 10% dei grassi, infine, si trasforma in glucosio.

Altri fattori che giocano un ruolo chiave nell’influenzare la risposta glicemica sono l’indice glicemico e il carico glicemico del pasto.

L’indice glicemico (IG) misura il potere glicemizzante di un alimento, ossia la sua capacità di liberare una certa quantità di zucchero dopo la digestione. Il carico glicemico (CG), invece, tiene conto sia della qualità del carboidrato quindi dell’IG, che della quantità presente.
Un pasto a indice glicemico basso non si caratterizza solo per la presenza di cibi che rispecchiano questa esigenza, come i cereali integrali, ma anche per la sua composizione, per il metodo di preparazione e per lo stato di digiuno del soggetto che ne determina l’assorbimento.

  • La seconda cottura aumenta l’indice glicemico. Quindi evitiamo prodotti che vanno riscaldati.
  • Le proteine diminuiscono l’indice glicemico. In questo senso una pasta al tonno, o con un po’ di ricotta fresca è preferibile alla semplice pasta al pomodoro. Anche I piatti unici con proteine vegetali hanno un basso indice glicemico e scarsa quantità di grassi.
  • Le fibre diminuiscono l’indice glicemico e aumentano l’indice di sazietà. Quindi è sempre bene consumare prodotti integrali e aggiungere ai pasti un contorno abbondante di verdure per limitare l’assunzione di carboidrati e grassi.

Una dieta equilibrata può pertanto diventare protettiva nei confronti del raggiungimento e il mantenimento di un buon compenso della glicemia. Lo schema alimentare deve quindi prevedere:

giusta ripartizione dei nutrienti.
• introduzione di carboidrati complessi , a basso indice glicemico e non raffinati.
• apporto di fibra alimentare di almeno 25-30g/die.
frazionamento dei pasti.

Dott.ssa Eleonora Fiorillo

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