Glicemia alta e diabete
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Glicemia alta e diabete: gli italiani “soffrono” di falsi miti

Glicemia alta e diabete, due facce della stessa medaglia che affliggono sempre più italiani. Nel nostro Paese, infatti, ogni 2 minuti viene emessa una diagnosi di diabete e abbiamo raggiunto la quota di 4,5 milioni di persone che hanno dichiarato di soffrire di questa patologia.

Sì perché il diabete è una malattia, una patologia cronica caratterizzata da un’eccessiva quantità di zucchero nel sangue. Le cause alla base del disturbo sono diverse e spesso dipendono da un difetto del pancreas nella produzione di insulina. Quest’ultima è l’ormone che regola i livelli di glucosio nell’organismo e per questo motivo è sempre al centro dell’attenzione di chi soffre di diabete.

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Indipendentemente dalle cause che portano ad avere il diabete, a preoccupare i medici sono le conseguenze di tale patologia sull’organismo, poiché contribuisce al danneggiamento dei vasi sanguigni e aumenta il rischio di infarto, ictus e cecità.

Si tratta pertanto di una malattia da non sottovalutare, che riduce di 7 – 8 anni l’aspettativa di vita di chi ne soffre e che è causa di circa il 70% delle morti per malattie cardiovascolari.

Un buon modo per tenere sotto controllo il diabete consiste nel monitorare il livello di glicemia, che rappresenta la quantità di glucosio presente nel sangue. E se il valore della glicemia a digiuno deve essere compreso fra 70 e 99 mg/dl, alla soglia dei 126 mg/dl scatta l’allarme.

In questi casi, gli esperti concordano nell’accostare alla terapia farmacologica – in gran parte basata sulla somministrazione di insulina – uno stile di vita sano che passa, soprattutto, da un’alimentazione corretta.

Glicemia e alimentazione tra falsi miti e mezze verità

Anche se è ormai risaputo che l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nei casi di glicemia alta e diabete, quello che confonde gli italiani sono i falsi miti che spopolano, tanto sui social quanto sui giornali. Ecco i principali:

Chi soffre di glicemia alta e diabete non può fare una colazione dolce

Soprattutto in Italia, patria della colazione dolce, sapere di non poter assumere zuccheri a colazione è un vero colpo al cuore. Fortunatamente si tratta di uno dei tanti falsi miti che esistono sull’argomento ed è stato ampiamente smentito.

Secondo i nutrizionisti, infatti, il tradizionale “pane, burro e marmellata” non solo non va evitato ma può anche aiutare nei casi di glicemia alta. Come si legge sul sito di divulgazione scientifica Lattendibile.it, una delle più autorevoli voci in materia, l’indice glicemico di burro e marmellata (possibilmente senza zuccheri aggiunti) si abbassa notevolmente se questi alimenti vengono associati a una quota di carboidrati integrali, evitando un eventuale picco glicemico mattutino.

Glicemia alta? Al bando pane, pizza e pasta

Chi si ritrova con dei valori alti di glicemia o con una diagnosi di diabete, si sente spesso dire che da quel momento in poi dovrà eliminare per sempre pane, pizza e pasta. Questi cibi sono infatti accusati di apportare troppi zuccheri nel sangue, facendo così progredire il disturbo.

Come spesso accade, si tratta di una mezza verità. Innanzitutto il nostro organismo ha bisogno degli zuccheri perché è da lì che trae l’energia per funzionare. Inoltre questi tre cibi non vanno eliminati ma semplicemente sostituiti da quelli realizzati con farine integrali.

Gli zuccheri di pane, pizza e pasta integrali vengono infatti assorbiti più lentamente dall’organismo e non determinano un’impennata della glicemia nel sangue.

La frutta va evitata nei casi di glicemia alta o diabete

Frutta sì o frutta no? Questo è un altro dilemma che attanaglia le persone che soffrono di glicemia alta e diabete.

D’altronde, se la glicemia rappresenta gli zuccheri nel sangue e la frutta contiene zuccheri, va da sé che la frutta va evitata. La verità è che tutte le persone, compresi i diabetici, dovrebbero seguire un’alimentazione corretta che prevede anche il consumo di frutta.

Sebbene la frutta contenga zuccheri, infatti, chi soffre di glicemia alta o diabete non deve necessariamente escluderla dalla dieta. Il miglior consiglio degli esperti è di dosare correttamente la quantità di frutta che si mangia e di consumarla in maniera ben distribuita nell’arco della giornata.

Inoltre è bene che la frutta sia mangiata evitando di consumare contemporaneamente altri alimenti dall’alto indice glicemico. E se banane, uva, fichi e cachi sono i frutti più zuccherini, mele, pere e arance possono essere consumate anche da chi soffre di diabete, sempre nell’ambito di un regime alimentare consigliato dal proprio medico.

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