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Gotta: l’alimentazione che risolve il problema

gotta

La gotta è una malattia infiammatoria che colpisce le articolazioni, in particolare quella dell’alluce viene colpita più frequentemente. L’articolazione colpita si gonfia, si arrossa e duole fortemente. Talvolta possono formarsi nella zona interessata anche dei noduli detti tofi.

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La causa della gotta è il deposito dei cristalli di acido urico a livello delle articolazioni. I cristalli di acido utico possono essere prodotti in eccesso dall’organismo oppure vi può essere un deficit nella capacità di smaltire alcune componenti degli acidi nucleici, chiamate purine, contenute nei cibi di origine animale.

E’ nota l’associazione tra iperuricemia e manifestazioni cliniche della “sindrome metabolica
come ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, diabete e insulino-resistenza e obesità.

E’ quindi bene seguire una dieta adeguata associata a terapia farmacologica e all’attività fisica.

Alimenti da evitare

  • Alcool: in particolare birra e superalcolici;
  • Bevande zuccherine contenenti fruttosio come cola e succhi di frutta;
  • Selvaggina;
  • Carni come: cervello, rognone, milza, polmone, fegato e cuore;
  • Frattaglie;
  • Insaccati;
  • Pesce azzurro come acciughe, sardine, sgombri;
  • Molluschi e frutti di mare;
  • Dado da brodo;
  • Condimenti come lardo e strutto;
  • Frittura.

Alimenti da consumare con moderazione

  • Carne: vitello, manzo, maiale, tacchino e pollo;
  • Pesce: spigola, orata, salmone, platessa, triglia, merluzzo;
  • Verdure: asparagi, spinaci, cavolfiore e funghi;
  • Legumi: piselli, fagioli, lenticchie e ceci;
  • Cereali: pane e pasta integrali;
  • Bevande: caffè e tè.

Alimenti consentiti

  • Latte e derivati come yogurt, ricotta e formaggi come asiago, bel paese, crescenza, stagionati;
  • Uova;
  • Frutta: albicocche, arance, kiwi, mele, melone, pere, pesche;
  • Verdura: barbabietole, bietole, broccoli, carciofi, cardi, carote, cavolini di bruxelles, indivia, insalata,
    lattuga, patate, pomodori, rape, zucca.
  • Cereali: Pasta e riso non integrale, grissini, crackers, fette biscottate, cereali;
  • Olio extravergine di oliva per condire le pietanze preferibilmente a crudo, aggiunto con
    moderazione e dosato con il cucchiaino;
  • Acqua oligominerale almeno 1,5-2 Litri di liquidi al giorno.

Al di là degli alimenti consentiti o vietati, la cosa più importante è affidarsi ad un professionista della nutrizione per farsi stilare un piano alimentare personalizzato. Quest’ultimo aspetto è di estrema importanza per due motivi:

  1. La quantità di purine varia negli alimenti e deve essere tenuta strettamente sotto controllo. Per tanto solo una persona esperta può conoscere il contenuto di purine degli alimenti e indicarvi la giusta grammatura di ognuno e il giusto abbinamento nei vari pasti della giornata.
  2. Bisogna tener conto delle altre eventuali complicanze presenti (ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, insulino-resistenza e diabete) e in funzione di ciò possono variare le porzioni e le tipologie di alimenti.

 

Dott.ssa Michela Capuzzoni

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