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Quando si dice “meglio i rimorsi che i rimpianti”

Mike Morrison e Neal Roese, due psicologi americani, hanno chiesto a un campione di 370 connazionali tra i 18 e i 103 anni di indicare quel fosse il motivo principale del loro più grande rimpianto.

I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista Social psychological and personality science, evidenziano come sia l’amore il cruccio per ben il 44% delle donne americane e il 19% tra gli uomini, mentre le percentuali si invertono tra i sessi quando si parla di illusioni svanite sul fronte carriera.

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Segue il rimpianto per non essere stati bravi genitori e per aver passato poco tempo con i figli, quello per non essersi presi cura della propria salute, per aver trascurato gli amici, la vita spirituale e per essersi concessi poco tempo libero.

La sensazione di aver perduto un’occasione dimostra come i rimpianti siano più sofferti, anche sul lungo periodo, se associati a un’azione non compiuta piuttosto che una fatta in modo errato. Inoltre più si investe su una scelta, più facile è incappare nella delusione e nel rincrescimento; tuttavia, anche secondo il dott. Anolli (docente di Psicologia della Comunicazione e della cultura all’università Bicocca di Milano) questo stato d’animo dovrebbe darci la spinta ad agire meglio alla prossima occasione, una “lezione” di vita insomma che deve tornarci utile per il futuro.

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